Ivan Fulco me ne ha ritrovati una bella parte, ringraziate, e io vi rigiro alcuni dei miei Politically Incorrect, i primi editoriali che qualcuno ha mai avuto il coraggio di farmi scrivere. Uscirono su The First Place quindi per una volta è possibile che siano scritti in italiano corretto, ma non vi ci abituate troppo.
A Volte Credo che Nintendo… (Pubblicato l’ 03/05/2005)
Una tale in una chat, dalla provenienza e identità ignota, mi invitava a parlare del razzismo dei pad e delle possibili difficoltà che potrebbe incontrare un mancino. Beh, sticazzi dei mancini. A me non piace la panna, ma nessuno si batte per fare una torta nuziale che non ne sia strapiena… quindi parliamo d’altro.
A volte credo che Nintendo non capisca proprio un cazzo. Mario Tennis è il miglior gioco di tennis di questa generazione, e non serve essere folli per ammetterlo. Chiunque abbia avuto la voglia di provarlo per più di cinque minuti sa che, colpi speciali a parte, c’è più realismo e soddisfazione dietro uno smash di Madama Peach che non in tutto Top Spin. Mario Golf è noioso quanto tutti gli altri giochi di golf, quelli realistici, con gli sponsor sulla confezione, se si ha il coraggio di andare oltre i colori sgargianti e i personaggi ridicoli. Mi chiedo, allora, se siano davvero indispensabili Mario e soci, e se Nintendo non acquisterebbe maggiore considerazione se comprasse qualche licenza ufficiale.
A volte credo che Nintendo faccia bene a fottersene di chi non ha la voglia di ‘capire’ il gioco che ha davanti. South Park è un cartone animato, un cartone animato con pessimi disegni, eppure è la più grossa satira della società americana, meno buonista dei Simpson per intenderci, più vera insomma. Chi lo conosce sa di cosa sto parlando, chi si è fermato ai disegni no. Nintendo allora somiglia più ad un eroe a cavallo di uno Yoshi bianco che combatte le logiche di mercato, suicidandosi ogni giorno di più forse, ma continuando a vendere videogiochi laddove altri si sforzano di appiopparci “seminterrati in cielo” (è una citazione per amanti della bella musica questa…).
A volte credo che Nintendo possa sopravvivere benissimo senza umiliarmi con pennini rosa e palle rotolanti, senza Zio Mario su ogni confezione. A volte credo che si accorgerebbero tutti di quello che sa fare se non avvolgesse il suo lavoro con carta pacioccona. Ma altre mi convinco che se si tiene attaccata a quel mucchio di macchiette che ha partorito negli anni è solo perché non ce l’ha il coraggio per sfidare quelli che vendono realismo, e allora si tiene il suo marchio di qualità, il suo mondo senza pioggia e senza autunno, e continua a vincere in casa, come la Juve, che la Champions non la vince mai.
Ma a me poi non è che freghi davvero tanto. Mi dispiace solo che non tutti avranno il piacere di giocare Paper Mario 2 perché gli RPG, quelli belli, sono altri e trattano tutti di un pellegrinaggio. Forse era meglio se parlavo dei joypad mancini… o delle torte nuziali…
Hai proprio ragione, io l’ho sempre pensato!